Seite 33: Der Sandmann



Während Nathanael dies dichtete, war er sehr ruhig und besonnen, er feilte und besserte an jeder Zeile und da er sich dem metrischen Zwange unterworfen, ruhte er nicht, bis alles rein und wohlklingend sich fügte. Als er jedoch nun endlich fertig worden, und das Gedicht für sich laut las, da faßte ihn Grausen und wildes Entsetzen und er schrie auf. »Wessen grauenvolle Stimme ist das?«
Mentre Nataniele così poetava, era molto calmo e sereno, correggeva e limava ogni riga e siccome si era assoggettato alle esigenze metriche, non si dava pace finché ogni verso non fosse scorrevole e pulito. Ma quando ebbe finito e si mise a leggere per suo conto a voce alta la poesia, fu preso da un terrore folle ed esclamò: «Di chi è questa voce spaventosa?».

- Bald schien ihm jedoch das Ganze wieder nur eine sehr gelungene Dichtung, und es war ihm, als müsse Claras kaltes Gemüt dadurch entzündet werden, wiewohl er nicht deutlich dachte, wozu denn Clara entzündet, und wozu es denn nun eigentlich führen solle, sie mit den grauenvollen Bildern zu ängstigen, die ein entsetzliches, ihre Liebe zerstörendes Geschick weissagten. Sie, Nathanael und Clara, saßen in der Mutter kleinem Garten, Clara war sehr heiter, weil Nathanael sie seit drei Tagen, in denen er an jener Dichtung schrieb, nicht mit seinen Träumen und Ahnungen geplagt hatte. Auch Nathanael sprach lebhaft und froh von lustigen Dingen wie sonst, so, daß Clara sagte:

Poco dopo però tutta quanta la poesia gli parve ben riuscita e pensò che l’anima fredda di Clara ne potesse essere riscaldata, benché non capisse bene a che scopo dovesse essere riscaldata, né perché l’angustiasse con le orribili descrizioni di quello spaventoso destino che avrebbe distrutto il loro amore. Tutti e due, Nataniele e Clara, erano seduti nel piccolo giardino della madre. Clara era molto serena, perché Nataniele, già da tre giorni, durante i quali scriveva il suo poema, non l’aveva angustiata con i suoi sogni e presentimenti. Anche Nataniele parlava con vivacità di cose allegre, come una volta, sicché Clara disse:


»Nun erst habe ich dich ganz wieder, siehst du es wohl, wie wir den häßlichen Coppelius vertrieben haben?« Da fiel dem Nathanael erst ein, daß er ja die Dichtung in der Tasche trage, die er habe vorlesen wollen. Er zog auch sogleich die Blätter hervor und fing an zu lesen: Clara, etwas Langweiliges wie gewöhnlich vermutend und sich darein ergebend, fing an, ruhig zu stricken. Aber so wie immer schwärzer und schwärzer das düstre Gewölk aufstieg, ließ sie den Strickstrumpf sinken und blickte starr dem Nathanael ins Auge. Den riß seine Dichtung unaufhaltsam fort, hochrot färbte seine Wangen die innere Glut, Tränen quollen ihm aus den Augen.
«Ecco che finalmente ti ho ritrovato: vedi anche tu che abbiamo scacciato l’odioso Coppelius».Allora Nataniele si ricordò di avere in tasca la poesia che voleva leggerle. Subito tirò fuori i fogli e cominciò. Clara, che si aspettava come al solito qualcosa di noioso, già rassegnata, incominciò calma calma a fare la calza. Ma proprio quando la cupa nuvolaglia sempre più tenebrosa saliva, lasciò cadere il lavoro e guardò fisso negli occhi di Nataniele. Questi era irresistibilmente trasportato dalla sua poesia: le sue guance arrossate rivelavano il tumulto interiore, lacrime gli scorrevano dagli occhi...

Vokabular

feilen = limar

metrisch = métrico

der Zwang = la obligación

das Geschick = el destino







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