Gewiß seid
Ihr* alle voll Unruhe, daß ich so
lange - lange nicht geschrieben. Mutter
zürnt wohl, und Clara mag glauben,
ich lebe hier in Saus und Braus und vergesse
mein holdes Engelsbild, so tief mir in
Herz und Sinn eingeprägt, ganz und
gar.
Voi tutti sarete certo molto inquieti perché da tanto, tanto tempo non vi scrivo. La mamma sarà in collera con me, e forse Clara crederà che io stia spassandomela allegramente e abbia persino dimenticato l’immagine soave del mio angelo, che è così profondamente radicata nel mio cuore e nella mia mente.
Dem ist aber nicht so; täglich und
stündlich gedenke ich Eurer aller
und in süßen Träumen geht
meines holden Clärchens freundliche
Gestalt vorüber und lächelt mich
mit ihren hellen Augen so anmutig an, wie
sie wohl pflegte, wenn ich zu Euch hineintrat.
Ma non è così: ogni giorno, ogni ora, penso a voi tutti e nei sogni mi appare sempre la gentile figura della dolce Claretta che mi sorride con quei suoi limpidi occhi, con quella grazia, proprio come quando venivo da voi.