Seite 14: Das häßliche kleine Entlein (El patito feo) |
deutscher Text | testo italiano |
Nun trat
der Herbst ein; die Blätter im Walde
wurden gelb und braun; der Wind faßte
sie, so daß sie umhertanzten; und
oben in der Luft war es sehr kalt; die Wolken
hingen schwer von Hagel und Schneeflocken;
und auf dem Zaun stand der Rabe und schrie:»Au!
Au!«, vor lauter Kälte, ja, es
fror einen schon, wenn man nur daran dachte.
Das arme Entlein hatte es wahrlich nicht
gut! |
Venne l’autunno: nel bosco le foglie diventarono gialle e brune: la bufera le portava via, le faceva turbinare, e su, nell’aria, il freddo diveniva sempre più intenso. Le nubi pendevano gravi di gragnuola e di fiocchi di neve, e sulla siepe c’era un corvo che faceva cra-cra dal freddo. Davvero che c’era da gelare solo a pensarci! E per il povero anitroccolo furono tempi molto duri. Una sera - il sole tramontava appunto in tutto il suo meraviglioso splendore - sbucò fuori da’ cespugli uno sciame di grandi e magnifici uccelli, così belli come il nostro anitroccolo non ne aveva ancora mai veduti; di una bianchezza abbagliante, con certi colli lunghi e flessuosi. Erano cigni. Mandarono un loro verso speciale, allargarono le grandi splendide ali, e volarono via da tutto quel gelo, verso paesi più caldi, verso mari aperti. Volarono così alto, che il brutto anatrino provò dentro un senso strano, mentre li guardava salire. Si mise a girare e a girare nell’acqua come una ruota; allungò il collo verso gli uccelli, e mandò un grido così forte e così curioso, ch’egli stesso n’ebbe paura. |
Vokabular | |
der Herbst = el otoño | |
der Hagel = el granizo | |
der Zaun = la valla | |
der Rabe = el cuervo | |
der Vogelschwarm = la bandada de aves | |
sonderbar zumute sein = sentir una rara inquietud |
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