Seite 54: Des Moorkönigs Tochter (La hija del rey del pantano)




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»Du Tochter des Sumpfes«, sagte der christliche Priester, »aus dem Sumpfe, aus der Erde bist du gekommen – aus der Erde sollst du einst auferstehen! Der Sonnenstrahl in dir gebt, seines Körpers bewußt, zu seiner Quelle zurück, der Strahl, nicht von der Sonne, sondern der Strahl von Gott. Keine Seele soll verloren gehen. Doch lang ist das Zeitliche, die Flucht des Lebens in das Ewige. –
Ich komme aus dem Lande des Todes; auch du mußt einmal durch die tiefen Täler in das leuchtende Bergland, wo Gnade und Vollendung wohnen. Ich führe dich nicht zur christlichen Taufe, erst mußt du den Wasserschild über dem tiefen Grunde des Moors sprengen, die lebendige Wurzel deines Lebens und deiner Wiege heraufziehen, erst die dir zugedachten Taten verrichten, ehe die Weihe kommen darf.«

«Tu, figlia del fango!» disse il sacerdote cristiano, «Dalla melma, dalla terra sei stata tratta, dalla terra dovrai di nuovo risorgere! Il raggio di sole dentro di te torna, cosciente della sua corporeità, alla sua origine, non il raggio del disco del sole, ma il raggio di Dio! Nessuna anima va verso la perdizione, ma lungo è il tempo terrestre, che è la fuga della vita nell'eterno. Io vengo dalla terra dei morti; anche tu dovrai un giorno viaggiare per le profonde valli per entrare nelle montagne della luce dove abitano la grazia e la compiutezza. Non ti porto alla città di Hedeby per il battesimo cristiano, perché prima devi sfondare lo scudo di acqua sopra il fondo abissale della palude, svellere la radice viva della tua vita e della tua culla, compiere la tua opera prima che avvenga la consacrazione».


Vokabular
der Sumpf = el cieno
das Ewige = la eternidad
die Vollendung = la perfección
die Wiege = la cuna






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