So war
es. Klein-Helga sah es, verstand es und
sank auf die Knie. Die Sonne brach strahlend
hervor, und wie einst in längst vergangener
Zeit bei ihren Strahlen die Froschhaut fiel
und die herrliche Gestalt sichtbar wurde,
so erhob sich nun unter der Taufe des Lichts
eine Schönheitsgestalt, klarer und
reiner als die Luft, ein Lichtstrahl –
zum Vater empor. Der Leib verfiel in Staub,
und wo er gestanden hatte, lag eine welke
Lotosblume. »Das war doch ein neuer
Schluß bei der Geschichte«,
sagte der Storchvater; »den hätte
ich nie und nimmer erwartet, aber er gefällt
mir ganz gut.« »Was wohl die
Jungen dazu sagen werden?«, fragte
die Storchmutter. »Ja, das ist freilich
das Wichtigste«, sagte der Storchvater.
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Così era. La piccola Helga vide questo, capì, e cadde in ginocchio. Mentre il sole si mise a brillare, così come era successo in quei giorni ormai lontani, quando le spoglie di rana caddero ai suoi raggi e apparve la bella figura umana, così ora si sollevò nel battesimo della luce una figura di bellezza più limpida, più pura dell'aria, un raggio di luce, verso il Padre. Il corpo sprofondò nella polvere: dove ella era, giacque un fiore di loto appassito.
«Ma questa è una nuova fine della storia!» disse papà cicogna, «questa non me la sarei davvero aspettata! Ma mi piacque assai!» «Chissà cosa ne direbbero i piccoli?» chiese mamma cicogna, «Eh sì, questa è certamente la cosa più importante!» disse papà cicogna. |