Seite 44: Der Sandmann



Einen ganzen hellen strahlenden Himmel in der Brust schied Nathanael von dannen. Spalanzanis Fest war der Gegenstand des Gesprächs in den folgenden Tagen. Unerachtet der Professor alles getan hatte, recht splendid zu erscheinen, so wußten doch die lustigen Köpfe von allerlei Unschicklichem und Sonderbarem zu erzählen, das sich begeben, und vorzüglich fiel man über die todstarre, stumme Olimpia her, der man, ihres schönen Äußern unerachtet, totalen Stumpfsinn andichten und darin die Ursache finden wollte, warum Spalanzani sie so lange verborgen gehalten. Nathanael vernahm das nicht ohne innern Grimm, indessen schwieg er; denn, dachte er, würde es wohl verlohnen, diesen Burschen zu beweisen, daß eben ihr eigner Stumpfsinn es ist, der sie Olimpias tiefes herrliches Gemüt zu erkennen hindert?
Con tutto un raggiante firmamento di stelle nel petto, Nataniele prese congedo. Nei giorni successivi, la festa di Spallanzani fu oggetto di tutti i discorsi. Nonostante Spallanzani avesse fatto di tutto per apparire splendido, le teste allegre riuscivano a raccontare ogni sorta di sconvenienze e di stravaganze che avevano notato e soprattutto ebbero modo di criticare quella mummia di Olimpia, alla quale, malgrado la bellezza esteriore, attribuivano una stupidità totale, e proprio questa sarebbe stata la ragione per cui Spallanzani l’aveva così a lungo celata. Nataniele ascoltava queste cose non senza crucciarsi, ma taceva e pensava: «Vale forse la pena di mostrare a questi giovanotti che è proprio la loro stupidità che gli impedisce di comprendere la profonda e stupenda anima di Olimpia?».

»Tu mir den Gefallen, Bruder«, sprach eines Tages Siegmund, »tu mir den Gefallen und sage, wie es dir gescheuten Kerl möglich war, dich in das Wachsgesicht, in die Holzpuppe da drüben zu vergaffen?« Nathanael wollte zornig auffahren, doch schnell besann er sich und erwiderte: »Sage du mir Siegmund, wie deinem, sonst alles Schöne klar auffassenden Blick, deinem regen Sinn, Olimpias himmlischer Liebreiz entgehen konnte? Doch eben deshalb habe ich, Dank sei es dem Geschick, dich nicht zum Nebenbuhler; denn sonst müßte einer von uns blutend fallen. « Siegmund merkte wohl, wie es mit dem Freunde stand, lenkte geschickt ein, und fügte, nachdem er geäußert, daß in der Liebe niemals über den Gegenstand zu richten sei, hinzu: »Wunderlich ist es doch, daß viele von uns über Olimpia ziemlich gleich urteilen.

«Fammi il piacere, fratello» disse un giorno Sigismondo. «Fammi il piacere, ma dimmi un po’ come è possibile che un tipo così in gamba come te si sia perduto dietro a un simile viso di cera, a una pupattola di legno!»Nataniele trasportato dall’ira stava per scattare, ma subito si contenne e disse: «Dimmi un po’, Sigismondo, come è potuto sfuggire al tuo sguardo che sa vedere le cose belle, alla tua mente così aperta, il fascino celestiale di Olimpia? Ma stando così le cose, grazie al cielo, non ho in te un rivale: altrimenti uno di noi due dovrebbe soccombere».Sigismondo, considerando a che punto stavano ormai le cose, abilmente cambiò rotta e, dopo aver detto che in amore non bisogna mai discutere, aggiunse: «Però è curioso che molti di noi abbiano espresso gli stessi giudizi su Olimpia.


Sie ist uns - nimm es nicht übel, Bruder! - auf seltsame Weise starr und seelenlos erschienen. Ihr Wuchs ist regelmäßig, so wie ihr Gesicht, das ist wahr! - Sie könnte für schön gelten, wenn ihr Blick nicht so ganz ohne Lebensstrahl, ich möchte sagen, ohne Sehkraft wäre. Ihr Schritt ist sonderbar abgemessen, jede Bewegung scheint durch den Gang eines aufgezogenen Räderwerks bedingt. Ihr Spiel, ihr Singen hat den unangenehm richtigen geistlosen Takt der singenden Maschine und ebenso ist ihr Tanz. Uns ist diese Olimpia ganz unheimlich geworden, wir mochten nichts mit ihr zu schaffen haben, es war uns als tue sie nur so wie ein lebendiges Wesen und doch habe es mit ihr eine eigne Bewandtnis.«
Non prendertela, fratello, ma a noi è apparsa stranamente rigida e priva di vita. Certo, la statura è regolare come pure il viso. E potrebbe anche passare per bella se il suo sguardo non fosse come inanimato, oserei dire, senza capacità visiva. Il suo incedere è troppo misurato, ogni suo gesto sembra regolato da una carica di orologeria. Quando suona, quando canta, segue proprio il ritmo spiacevole privo di anima, di una macchina, altrettanto si dica quando danza. Questa Olimpia ci ha fatto paura. Non volevamo avere niente a che fare con lei; ci sembrava che essa cercasse di comportarsi come una creatura viva, ma che sotto ci fosse qualche mistero»

Vokabular

von dannen scheiden (poet.) = marcharse

der Grimm, die Wut = la rabia

verlohnen (palabra antigua) = no merecer

einen Gefallen tun = hacer un favor

vergaffen = encapricharse, enamorarse

nimm es nicht übel = no te enfades

der Nebenbuhler, der Rivale = el rival







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