Seite 2: Der Buchweizen (El alforfón)


deutscher Text testo italiano

Auf allen Feldern ringsumher wuchsen Korn, Roggen, Gerste und Hafer, ja der herrliche Hafer, der, wenn er reif ist, gerade wie eine Menge kleiner, gelber Kanarienvögel an einem Zweige aussieht.

Das Korn stand gesegnet, und je schwerer es war, desto tiefer neigte es sich in frommer Demut. Aber da war auch ein Feld mit Buchweizen, und dieses Feld war dem alten Weidenbaume gerade gegenüber. Der Buchweizen neigte sich durchaus nicht wie das übrige Korn, sondern prangte stolz und steif. »Ich bin wohl so reich wie die Ähre«, sagte er,»überdies bin ich weit hübscher; meine Blumen sind schön wie die Blüten des Apfelbaumes; es ist eine Freude, auf mich und die Meinigen zu blicken! Kennst du etwas Prächtigeres als uns, du alter Weidenbaum?«

Nei campi intorno all'albero crescevano grano, segala, orzo e avena, sì proprio la bella aveva che quand'è matura sembra una folla di piccoli canarini dorati appoggiati su un ramo. Il grano stava lì, benedetto, e quanto più era pesante, tanto più si piegava verso il basso per devota umiltà.
C'era anche un campo di grano saraceno, che si trovava più vicino al vecchio salice, ma il grano saraceno non si piegava affatto come l'altro grano, restava dritto e pieno di superbia.«Io sono ricco come la spiga di grano» diceva «ma sono molto più bello, i miei fiori sono più graziosi, profumano come i fiori del melo, è un piacere guardarmi, conosci forse qualcuno più bello di me, vecchio salice?»

Vokabular
der Roggen = el centeno
die Gerste = la cebada
der Hafer = la avena
der Kanarienvogel = el canario
in frommer Demut = de piadosa humildad
die Ähre = la espiga
der Apfelbaum = el manzano






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