Die Mutter
erzählte ihm Geschichten und lehrte
ihn in einem alten Ritterbuch, das sie in
der Höhle fand, lesen. Als Hans neun
Jahre alt war, machte er sich aus einem
Tannenast einen starken Knüttel und
versteckte ihn hinter das Bett; dann ging
er zu seiner Mutter und sprach: »Liebe
Mutter, sage mir jetzt einmal, wer mein
Vater ist, ich will und muß es wissen.«
Die Mutter schwieg still und wollte es ihm
nicht sagen, damit er nicht das Heimweh
bekäme; sie wußte auch, daß
die gottlosen Räuber den Hans doch
nicht fortlassen würden; aber es hätte
ihr fast das Herz zersprengt, daß
Hans nicht sollte zu seinem Vater kommen.
In der Nacht, als die Räuber von ihrem
Raubzug heimkehrten, holte Hans seinen Knüttel
hervor, stellte sich vor den Hauptmann und
sagte: »Jetzt will ich wissen, wer
mein Vater ist, und wenn du mir's nicht
gleich sagst, so schlag ich dich nieder.«
Da lachte der Hauptmann und gab dem Hans
eine Ohrfeige, daß er unter den Tisch
kugelte. Hans machte sich wieder auf, schwieg
und dachte: Ich will noch ein Jahr warten
und es dann noch einmal versuchen, vielleicht
geht's besser. |
Sua madre gli raccontava storie e gli insegnò a leggere servendosi di un libro di cavalieri che aveva trovato nella grotta. Quando Hans compì nove anni, egli si fece con dei rami di abete un bastone e lo nascose sotto il letto; poi andò dalla madre e disse: “ Cara mamma, dimmi ora, chi è mio padre, voglio e devo saperlo”. La madre si ammutolì e non volle dirglielo, perché non avesse nostalgia. Sapeva che i grossi banditi non lo avrebbero lasciato andare; ma le si spezzava il cuore a pensare che Hans non potesse andare dal padre. Di notte, quando i banditi tornarono dalle loro rapine, Hans prese il suo bastone e si mise davanti al capo e disse: “ Ora voglio sapere, chi è mio padre e se non me lo dici subito, ti ti prendo a bastonate”. Allora il capo si mise a ridere e diede ad Hans un ceffone che lo tirò sotto il tavolo. Hans si rialzò, tacque e pensò: aspetterò un altro anno a ci proverò di nuovo, forse andrà meglio. |