Der Mann
erzählte von Klumpe-Dumpe, der die
Treppen hinunterfiel und doch erhört
wurde und die Prinzessin bekam. Und die
Kinder klatschten in die Hände und
riefen: ,,Erzähle, erzähle!"
Sie wollten auch die Geschichte von Ivede-Avede
hören, aber sie bekamen nur die von
Klumpe-Dumpe.
Der Tannenbaum stand ganz stumm und gedankenvoll,
nie hatten die Vögel im Walde dergleichen
erzählt. „Klumpe-Dumpe fiel die
Treppen hinunter und bekam doch die Prinzessin!
Ja, ja, so geht es in der Welt zu!“,
dachte der Tannenbaum und glaubte, dass
es wahr sei, weil ein so netter Mann es
erzählt hatte. „Ja, ja! Vielleicht
falle ich auch die Treppe hinunter und bekomme
eine Prinzessin!“ Und er freute sich,
den nächsten Tag wieder mit Lichtern
und Spielzeug, Gold und Früchten und
dem Stern von Flittergold aufgeputzt zu
werden.
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E il signore grasso raccontò di Zucchettino, che era caduto giù dallo scalino, ma poi era salito ai più alti onori ed aveva sposato la Principessa. E i bambini batterono le mani e gridarono: "Un’altra! un’altra! Raccontane un’altra!" perchè ora volevano la novella di Ivede-Avede; ma dovettero accontentarsi di quella di Zucchettino. L’abete se ne stava zitto zitto, tutto pensieroso: mai gli uccelli del bosco avevano raccontato una storia simile. "Zucchettino era caduto, e pure era tornato in onore, ed aveva sposato la Principessa! Sì, così accade nel mondo!" - pensava l’abete, e credeva che fosse tutto vero verissimo: quegli che aveva raccontato la storia era un signore così per bene!... "Dopo tutto, chi può dire mai nulla? Forse che anch’io cadrò, e poi sposerò una Principessa!" Ed in tanto si rallegrava tutto al pensiero d’essere adornato di nuovo, la sera dopo, con tanti lumicini e tanti balocchi, e frutta e lustrini.
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