Mit köstlichen
                                    Kleidern aus Seide und Musselin wurde sie
                                    nun bekleidet. Sie war die Schönste
                                    im Schlosse, aber sie war stumm, konnte weder
                                    singen noch sprechen. Wunderschöne Sklavinnen,
                                    gekleidet in Seide und Gold, traten hervor
                                    und sangen vor dem Prinzen und seinen königlichen
                                    Eltern. Eine von ihnen sang schöner
                                    als die anderen, und der Prinz klatschte
                                    in die Hände und lächelte ihr zu.
                                    Da ward die kleine Seejungfer traurig, sie
                                    wußte, daß sie selbst weit schöner
                                    gesungen hatte! und sie dachte, o, wüßte
                                    er nur, daß ich, um in seiner Nähe
                                    zu sein, meine Stimme für alle Ewigkeit
    hingegeben habe!"
Ricevette costosi abiti di seta e di mussola, era la più bella del castello, ma era muta, non poteva né cantare né parlare. Graziose damigelle vestite d'oro e di seta avanzarono e cantarono davanti al principe e ai suoi genitori, una di loro cantò meglio delle altre e il principe batté le mani e le sorrise. In quel momento la sirenetta si rattristò; sapeva che avrebbe saputo cantare molto meglio, e pensò: «Dovrebbe proprio sapere che io, per stare vicino a lui, ho ceduto per sempre la mia voce!» 
 
Nun tanzten die Sklavinnen
                                    lieblich schwebende Tänze zu der herrlichsten
                                    Musik. Da hob die kleine Seejungfer ihre
                                    schönen,
                                      weißen Arme, erhob sich auf den Zehenspitzen
                                      und schwebte über den Boden hin, und
                                      sie tanzte, wie noch keine getanzt hatte.
                                      Bei jeder Bewegung offenbarte sich ihre
                                      Schönheit anmutiger, und ihre Augen
                                      lenguas tiefer zum Herzen, als der Gesang
                                      der Sklavinnen.
Alle waren entzückt, besonders aber
                                      der Prinz, der sie sein kleines Findelkind
                                      nannte, und sie tanzte fort und fort, ob
                                      auch bei jedem Male, wenn ihr Fuß die
                                      Erde berührte, sie einen Schmerz fühlte,
    als ob sie auf scharfe Messer träte. 
Poi le damigelle danzarono balli meravigliosi su una musica dolcissima; allora anche la sirenetta tese le braccia bianche, si alzò sulla punta dei piedi e volteggiò, ballò come mai nessuno aveva fatto; a ogni movimento la sua bellezza era sempre più visibile e i suoi occhi parlavano al cuore meglio dei canti delle damigelle. Tutti rimasero incantati, soprattutto il principe, che la chiamò la sua trovatella, e lei continuò a danzare, anche se ogni volta che i piedi toccavano terra, era come toccassero coltelli affilati. 
 
 Der Prinz sagte, daß sie immer bei
                                      ihm bleiben müsse, und sie bekam die
                                      Erlaubnis, vor seiner Tür auf einem
    samtenen Kissen zu schlafen.
Il principe le disse che sarebbe dovuta rimanere per sempre con lui e le diede il permesso di dormire fuori dalla sua stanza su un cuscino di velluto.